Origini del Wushu

In qualità di sport tradizionale, il Wushu rappresenta un'importante eredità culturale del popolo cinese, che si è arricchita nel corso dei secoli. Grazie ai suoi movimenti precisi e coreografici e ai benefici per la salute di una disciplina completa, coinvolge un vasto pubblico di atleti in tutto il mondo.

  • Le radici del Wushu possono essere fatte risalire a un periodo addirittura preistorico, quando i nostri progenitori utilizzavano rudimentali strumenti di pietra, frecce e lance per cacciare e difendersi. Durante i conflitti tribali, trasformavano gli strumenti di produzione in armi da guerra. L'esperienza acquisita in battaglia insegnò loro che per dominare i loro avversari non bastava possedere armi di qualità, ma era essenziale anche mantenere la forma fisica e perfezionare le loro abilità di combattimento attraverso intensi allenamenti durante i periodi di pace.

 

  • Durante la Dinastia Zhou (11° secolo - 256 A.C.), un tipo di lotta chiamato Jiaoli fu riconosciuto come uno sport militare accanto alle discipline dell'arco e della cavalleria. Durante il periodo noto come "degli Stati Combattenti" (403-221 A.C.), emersero numerosi strateghi che enfatizzarono l'importanza del Wushu nella formazione di un esercito forte, come sottolineato anche nel Sunzi, il primo libro cinese sull'arte della guerra, che recita: "Gli esercizi di lotta e combattimento rafforzano il fisico dei guerrieri". Non mancano le figure di Maestri Distinti nella sciabola e nella spada, e tra loro molte erano donne. Una di queste, di nome Yuenu, fu invitata dall'Imperatore Goujian a condividere le sue teorie sull'arte della scherma, e ricevette un alto grado di apprezzamento tanto all'epoca quanto nelle generazioni successive.

 

  • Durante le Dinastie Qin (221 A.C. - 206 A.C.) e Han (206 A.C. - 220 D.C.), emerse un notevole sviluppo nell'arte marziale, con pratiche come il Shoubo (lotta) e il Jiaodi, in cui i combattenti indossavano corna di bestiame in testa per gli scontri. In parallelo, si sviluppavano anche spettacoli di danza drammatica che coinvolgevano una vasta gamma di armi, tra cui spade e alabarde, per eseguire sequenze predeterminate di movimenti, anticipando così le routine del Wushu praticate nei giorni nostri.

 

  • Nelle Dinastie Jin (265 D.C. - 439 D.C.) e del Sud e del Nord (420 D.C. - 581 D.C.), il Wushu passò sotto l’influenza del Buddhismo e del Taoismo. Ge Hong (284-364 D.C.) un famoso filosofo medico, integrò il wushu con Qi Gong (esercizi di respirazione), un’importante branca della Medicina Tradizionale Cinese. Le Sue teorie di “lavoro interno ed esterno” nel Wushu sono ancora oggi universalmente accettate.

  • Il sistema di esami di corte, avviato durante la dinastia Tang (618-907 D.C.), ha notevolmente contribuito allo sviluppo del Wushu. Tutti gli ufficiali e i soldati erano tenuti a superare dei test di arti marziali prima di poter avanzare nelle loro carriere. Titoli onorari, come "Guerriero del Coraggio" e "Guerriero dell'Agilità", venivano conferiti da eminenti maestri di Wushu.
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La pratica regolare produce effetti benefici non solo sui muscoli e sulle ossa, ma anche sui sistemi nervoso, respiratorio e cardio-vascolare. Il wushu è altamente consigliato come un effettiva prova di mantenimento fisico e trattamento delle malattie croniche.

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