Si è tenuta sabato 23 ottobre 2004 presso la palestra delle piscine comunali di Treviso, la manifestazione per il 12° anniversario di fondazione dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Centro Wushu China Town Treviso, di cui è Insegnante Tecnico Claudio Cason, med. d’o. ai Campionati Internazionali tenutisi nel 1999 a Zheng Zhou in Cina.

 

Erano presenti scuole di Treviso, Vittorio V., Conegliano, Santa Lucia di Piave ,con i maestri Simone Della Giustina, Massimo Da Ros, Carlo Dal Cin.

Numerosa è stata la partecipazione degli atleti cui ha fatto da corona una significativa e partecipata presenza di pubblico.

Tutte le esibizioni di Wushu, sono state seguite da chiare spiegazioni, atte a far comprendere non solo la parte tecnica, che si andava a rappresentare, ma anche il significato filosofico. Infatti il Wushu che significa Arti Marziali Cinesi è impropriamente conosciuto con il termine di kungfu (termine che in realtà significa “fare bene, con tenacia il proprio lavoro”) comprende gli stili esterni e gli stili interni, entrambi efficaci metodi di autodifesa.

La pratica di queste discipline portano allo sviluppo ed al equilibrio fisico e psichico, tutti componenti che rendono queste tecniche adatte a tutte le età. Erano presenti infatti atleti di ogni età che hanno fatto apprezzare per competenza ed impegno le forme rappresentate sia in esibizioni di gruppo che di squadra, particolare attenzione hanno suscitato la presenza dei giovanissimi allievi ed allieve della scuola di Vittorio Veneto per la serietà, l’impegno e la precisione nel esibirsi nelle tecniche.

Alla fine nel assoluto silenzio della sala una figura al centro del parquet della palestra inizia un movimento fluido, lento, uno scatto repentino, il braccio si allunga, ha una spada in mano, si ferma, si avvolge, cambia direzione, colpisce veloce, è immobile, si raccoglie quasi rattrappendosi in se stesso, di scatto s’innalza su una gamba, sembra una gru, spalanca le braccia ( le ali), la spada sibila s’immobilizza, la figura scende di scatto ed avanza lungo il pavimento con movenze sinuose, ora è un serpente, si ritrae, si allunga, trafigge. La spada fa parte del corpo, è parte del corpo e come il corpo si muove, si flette, si attorciglia, si inarca, varia la direzione, è un tutto uno che si muove e fende l’aria e copre tutto lo spazio, come immersa in un fluido. Un ultimo volteggio, la spada scompare raccolta lungo la schiena, immobile, poi l’insegnante Tecnico Claudio Cason si inchina nel saluto. L’applauso è spontaneo, liberatorio per un pubblico affascinato e partecipe di una performance ad alto livello, e con questo applauso e con un arrivederci al prossimo anno si conclude la manifestazione.