Per comprendere appieno il significato delle parole cinesi "Wushu" e "Kung Fu", è importante fare una distinzione chiara tra i due.
Il termine "Wushu" si riferisce all'insieme delle discipline marziali cinesi. La parola "Wushu" è composta da due ideogrammi:
- "Wu" che significa marziale o guerriero.
- "Shu" che significa arte o tecnica.
La traduzione accurata di "Wushu" è quindi "Arti Marziali Cinesi".
Il Wushu può essere suddiviso in due principali scuole o approcci:
- La Scuola Esterna, chiamata "Wai Jià", mette l'accento sugli aspetti esteriori visibili delle arti marziali, come la potenza, la velocità e l'acrobazia.
- La Scuola Interna, chiamata "Nei Jià", enfatizza aspetti più psicologici e interni delle arti marziali, come la concentrazione, il rilassamento, la fluidità e l'energia interna.
Negli anni '60 e '70, in Occidente, il Wushu divenne noto con il termine "Kung Fu" a seguito della popolarità dei film del celebre artista marziale cinese di fama mondiale, Bruce Lee. È importante notare che il termine "Kung Fu" in origine si riferiva all'abilità acquisita attraverso un duro lavoro, ma è stato erroneamente utilizzato in Occidente per identificare tutte le arti marziali cinesi. Il termine corretto per indicare l'insieme di queste discipline è "Wushu".
Va sottolineato che ci sono numerosi stili diversi di Wushu, ognuno con le proprie caratteristiche distintive. Per questo motivo, è diventato necessario categorizzare e classificare gli stili in gruppi con affinità tecniche e stilistiche per renderli facilmente identificabili e riconoscibili.
Ogni stile di Wushu, per essere considerato tale, richiede lo studio e la pratica di tecniche marziali in un percorso formativo che comprende:
- Esercizi a mani nude sia in singolo che in coppia.
- Esercizi con armi, sia in singolo che in coppia, e tecniche di combattimento.
In questo modo, ogni stile di Wushu preserva e trasmette le sue tradizioni e tecniche attraverso un approccio di studio strutturato e specifico.